Murphy-storia-del-materasso

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Esattamente 83 anni fa nasceva la Gommapiuma…  era il 1929 quando E.A. Murphy, britannico, la inventò ricavandola dal lattice di Caucciù.

Nacque così la prima imbottitura sintetica che presto fu utilizzata per produrre i primi materassi in lattice sfoderabili, poltrone e sedute; con le sperimentazioni, lo stesso Murphy, riuscì a rendere sempre più morbida e confortevole la fibra, tanto che nel breve periodo venne utilizzata anche per i sedili delle auto diventando in questo modo la prima imbottitura universale della storia.

Il primo materasso in lattice:

La storia prende una svolta esattamente agli inizi degli anni ’30, quando Murphy con la sua invenzione accende definitivamente l’attenzione del suo datore di lavoro: John Boyd Dunlop (si! Dunlop… l’inventore degli pneumatici). Nacquero i famigerati Dunlop Latex Development Laboratories, dove Murphy coadiuvato da suoi collaboratori spingeva le sue c
apacità nella sperimentazione di materassi ortopedici di qualità, tramite lo sviluppo di una formula avanzata di addensamento della fibra… era il 1931, anno in cui nacque il primo materasso in lattice della storia!

Durante la seconda guerra mondiale, il mercato subì un crollo a causa dei conflitti tra nazioni, in questo periodo vennero bloccate le esportazioni di caucciù rendendo ancora più difficle la produzione del lattice. Il successo, tuttavia anche se si arrestò, riprese successivamente; la fibra inventata da Murphy negli anni del dopoguerra riprese il suo posto nel mondo della produzione, venne utilizzata praticamente per ogni cosa… dai sedili delle moto, ai divanetti nei “salotti bene”, alle poltrone dei teatri di Londra sino all’House of Parliament e, la Famiglia Reale dormiva proprio su un materasso Dunlop.

Oggi il lattice ha subito notevoli evoluzioni nelle fasi di produzione dei materassi e si configura ancora come una vera “svolta” soprattutto in termini terapeutici, sia per la sua capacità di modellarsi al peso, sia per la sua facilità di utilizzo nella produzione di sedute complementari.